BLEZ, IL CUBANO “ARDITO” DEGLI ANNI TRENTA.

blez“Mise un sigaro nelle mani delle sue modelle nude. Si riteneva che fossero signore dell’alta società dell’Avana o prostitute, anche se non si scorse mai nelle sue fotografie una volgarità particolare.”

ORLANDO QUIROGA
“HOMBRE HABANO 2004”

Joaquín Blez Moncé, che nacque a Santiago de Cuba nel 1886, fu l’uomo che scosse la pacata società di allora con le sue foto di nudi femminili che “Carteles”, una rivista per tutta la famiglia, conosciuta per le sue posizioni progressiste, osava pubblicare.

Si riteneva che Blez ritraesse sia signore dell’alta società dell’Avana sia prostitute ma, se quest’ultima ipotesi corrispondesse alla realtà, bisogna ammettere che né il trucco né gli atteggiamenti lasciano supporre alcunché.

Ricordo con quanta ansia io e mio cugino, tra i dieci ed i quattordici anni, aspettavamo che arrivasse la rivista a casa della nostra zia per cercare le pagine dove apparivano dei nudi.

Molte delle sue modelle, per essere più provocanti, tenevano un sigaro in mano o tra le labbra.

In seguito le foto di Blez caddero nell’oblio ed andarono a finire nelle fototeche. Un gruppo di artisti decise quindi di ripescare le foto più belle. Naturalmente le modelle rispondevano ai canoni dell’epoca erano morbide o cicciotelle (niente a che vedere con Linda Evangelista o Elle Mc Pherson.).

Il primo artista a rendere omaggio a Blez fu il pittore Milton, il cui quadro su Compay Segundo venne messo all’asta durante l’ultimo Festival del Habano. Milton trasse ispirazione dalle fotografie per dipingere sognando le muse di allora. Applicando alla tela foglie di tabacco lavorato in corrispondenza delle loro succinte vesti il risultato è stato davvero sorprendente.

Anche Miguel Puldón si ispirò a Blez quando, con l’intento di fotografare le graziose creole degli anni Trenta, scelse tra tutte Olivia, una studentessa in Pubbliche Relazioni e Marketing dell’Università dell’Avana.

Le mostre di Milton e di Puldón, nelle quali sono state esposte sia le foto originali sia le opere da loro ispirate, hanno suscitato entusiasmo nelle gallerie dell’Avana, dove il sigaro ha avuto ultimamente un ruolo da protagonista.

(traduzione a cura di Elisabetta Longhi)