Presentazione
In Italia, la diffusione del piacere di fumare un sigaro ha fatto sì che in pochi anni, forse solo quindici, venisse in gran parte colmato il divario culturale che ci separava dai paesi che tradizionalmente ne sono i maggiori estimatori, studiosi e consumatori.
Chi ci conosce sa bene che da umanisti siamo da sempre maggiormente interessati al lato mistico, mitico e ancestrale del fumo e scarsamente appassionati alla sua dimensione tecnico scientifica. Con questo piccolo lavoro tuttavia raccogliamo l’invito dei soci del Club Calle de la Industria 520 per rendere disponibile anche nella nostra lingua un “glossario dei termini del sigaro”, tralasciando volutamente qualsiasi termine relativo al fumo ed ai fumatori ormai nel bagaglio culturale di ogni appassionato.
Giorgio Bassan
A – B – C – D – E – F – G H I – J K L – M N O – P – Q R – S – T – U V Y Z
Abertura: si veda clasificación.
Abono: concime necessario per la nutrizione del terreno la cui quantità e qualità viene stabilita dopo l’analisi dello stesso. I concimi utilizzati si suddividono in organici (animale, vegetale e misto) e inorganici (minerale naturale, artificiale o chimico).
Ahuevado: sigaro a forma di fuso con i lati del cannone non paralleli, è detto anche figurado.
Almacén: magazzino dove viene depositato il tabacco necessario per la produzione dei sigari.
Almacenaje: stoccaggio. I tercios rimangono un anno o due nei magazzini prima di essere portati nelle manifatture o nei centri di despalillo. Essi vengono accatastati in modo diverso a secondo della natura del tabacco, tapado o sol ensartado. Le balle di tapado vengono sistemate in locali refrigerati (16°-18°) con un’umidità che varia tra l’80% ed il 90%; due in verticale sulle quali se ne colloca una terza in orizzontale. Le balle di sol ensartado sono sovrapposte, tre verticali con una in orizzontale. I tercios sono tenuti a 10 cm dal terreno, a 60 cm dai muri ed a 1 m dal soffitto. I magazzinieri cambiano posizione a queste balle dopo la prima fumigazione, ossia quindici giorni dopo l’imballaggio, e successivamente ogni trenta giorni. La fermentazione che si produce è una fase della stagionatura, l’anejamiento.
Almarrador *: operaio che esegue una seconda classificazione disponendo come i sigari debbono essere collocati all’interno di ciascun reparto della cassa di sigari. Si veda envasado.
Almarrador **: utensile usato per legare i sigari e formare un fascio (mazo). E’ composto da una tavola fornita di un’asticella che permette di collocare i sigari ad un’altezza costante.
AMS: American Market Selection. Si riferisce al colore della capa anticamente preferito dagli americani che corrisponde al claro claro (vedasi).
Ancho: parte centrale o più larga della foglia da capa.
Anilla: fascetta di carta litografata che si colloca sul sigaro per identificarne la marca.
Anillado: reparto della fabbrica dove viene posta l’anilla (vedasi) ai sigari.
Anillador: operaio incaricato di porre l’anilla ai sigari.
Anillo de combustión: anello infuocato che si forma durante la combustione fra la cenere ed il resto del sigaro; deve mantenersi uniforme.
Apagón: sigaro che brucia male e deve essere più volte rianimato. Questa continua operazione porta inevitabilmente al deteriorarsi del sapore, del profumo e del gusto.
Apartador: operaio incaricato di classificare il tabacco in rama (vedasi), ossia non sottoposto a processo industriale, separandolo in classi distinte.
Apartadura: vedasi clasificación.
Apilonar: collocare le foglie di tabacco in pila.
Aporque: operazione con la quale dopo 20 giorni dal trapianto della piantina nel terreno, si ammucchia la terra ai piedi della pianta del tabacco per far sì che sviluppi radici forti e si sostenga.
Aposento: reparti di una casa del tabaco in cui vengono sistemate, dall’alto in basso, le aste di essicazione. Gli spazi fra le diverse divisioni vengono chiamati falsos.
Arder: combustione del sigaro. E’ la sua qualità primaria: un buon sigaro manterrà l’anello di combustione uniforme ed in questo caso si dice che arde parejo.
Arder a la vela: caratteristica della foglia di tabacco che arde perfettamente. Per verificare la combustione si apre la foglia e vi si appoggia un sigaro acceso: se il tabacco ardendo si consuma lentamente ed in forma regolare su tutta la sua estensione si dice che arde a la vela.
Ardido: tabacco ammuffito a causa della temperatura troppo alta a cui è stato sottoposto nella pila di fermentazione.
Arique: cordicella di yagua usata per legare i fasci (monojos) del tabacco.
Aroma: fragranza, insieme di sensazioni olfattive sprigionate dal fumo del sigaro. L’olfatto ed il palato del fumatore godranno dell’aroma del fumo, mentre la gola ne misurerà la forza.
Ardillera: tela di juta con cui si imballa il tabacco destinato all’esportazione.
Arrebatar: processo di surriscaldamento eccessivo delle foglie del tabacco che le secca rapidamente causando perdita di qualità e fragranza.
Arrugado: metodo impiegato per torcere la tripa, consistente nel prendere la foglia con la mano destra per portarla successivamente nella sinistra che si incarica di terminare l’operazione (vedasi plegado).
A – B – C – D – E – F – G H I – J K L – M N O – P – Q R – S – T – U V Y Z